Palazzo Barberini

Roma, Caravaggio 2025

domenica 4 maggio

Michelangelo Merisi ci coinvolge da vicino, ci chiama, ci vuole attivi protagonisti della sua pittura. Siamo soli, noi e lui, davanti al mistero della vita e del destino, alla bellezza dell’arte, alla vertigine del divino, alla miseria e all’eternità dell’uomo. Nessun maestro del passato riesce a comunicare tanto intensamente con il pubblico, offrendo la costante impressione di un dialogo diretto e attuale, che si svolge “qui e adesso”, grazie alla chiara sovrapposizione tra arte e vita, tra pittura e biografia, senza più filtri, ostacoli, finzioni. Caravaggio crede in quello che dipinge, e ci crede al punto da entrare ripetutamente in scena, mettendosi nei panni di una delle figure dei suoi quadri, invitandoci a fare altrettanto. La pittura è la sua vita, ed è disposto a dividerla con noi. Per Caravaggio non siamo spettatori esterni, ma testimoni oculari proiettati nel vivo di una azione che ci riguarda direttamente: fra le luci e le ombre, noi siamo lì, presenti sulla scena.

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PROGRAMMA

Arrivo a Roma ed ingresso a Palazzo Barberini che sarà il cuore pulsante dell’arte a Roma, con la mostra Caravaggio 2025. Questo evento, organizzato in occasione dei festeggiamenti del Giubileo, in collaborazione con la Galleria Borghese, il Ministero della Cultura e con il sostegno di Intesa San Paolo, è un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti dell’arte e del genio di Michelangelo Merisi. Si tratta di un progetto tra i più importanti e ambiziosi dedicati al grande Maestro che, oltre a celebrare la sua straordinaria carriera, offre una rara opportunità per approfondire la sua vita e il suo impatto sul mondo dell’arte; non è solo un omaggio a un maestro senza tempo, ma un’occasione per scoprire nuovi dettagli su uno degli artisti più ammirati e controversi della storia. Fra i prestiti più importanti c’è il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta: si tratta di un assoluto inedito, perché l’opera, di collezione privata, non è mai stata esposta. Per la prima volta tornerà in Italia L’Ecce Homo, apparso in un’asta a Madrid nel 2021 e, dallo scorso anno, esposto al Prado. E ancora la Santa Caterina d’Alessandria dal museo Thyssen Bornemisza di Madrid che rientrerà a Palazzo Barberini, dove era conservata fino alla dispersione delle collezioni, come anche i Bari, in prestito dal Kimbell Art Museum di Fort Worth. Opere che tornano a casa, e opere che per la prima volta saranno esposte le une accanto alle altre, consentendo preziosi confronti. Come la citata Santa Caterina, che sarà avvicinata a Marta e Maddalena del Detroit Istitute e alla Giuditta di Palazzo Barberini: tre tele per le quali Caravaggio si servì della stessa modella. Anche tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa saranno eccezionalmente riuniti: Giuditta e Oloferne, il San Giovanni Battista del Nelson Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in Estasi del Wadsworth Atheneum di Hartford. Altro prestito eccellente sarà la Cattura di Cristo proveniente dalla Nation Gallery di Dublino, mentre l’estrema produzione di Caravaggio sarà testimoniata da quella che si considera la sua ultima tela, il Martirio di Sant’Orsola, concesso in prestito da Intesa Sanpaolo. Questi capolavori sottolineano il profondo legame tra Michelangelo Merisi e la città di Roma, dove l’artista ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’arte. Vedere Caravaggio significa vivere un’esperienza di bellezza, verità e umanità, perché Caravaggio è vero e umano, capace di parlare direttamente al cuore di chi lo osserva. Sarà anche l’occasione per visitare Palazzo Barberini, una delle più belle residenze nobiliari della capitale e sede della Galleria Nazionale d’Arte Antica. Il progetto dell’edificio fu affidato a Carlo Maderno e fu portato a termine da Gian Lorenzo Bernini, che si avvalse dell’aiuto di Francesco Borromini. Due giganti dell’architettura, due modi spesso antitetici di concepire il Barocco, ma proprio qui operarono nello stesso cantiere. Il fulcro della Galleria è sempre stato e sarà sempre il grandioso Salone con l’immensa volta affrescata da Pietro da Cortona: il Trionfo della Divina Provvidenza. Cuore dell’affresco sono le api dei Barberini che si librano e allineano nel cielo a formare lo stemma del Papa. Lo spettacolo barocco è assicurato! Nel tardo pomeriggio partenza per il rientro in bus.

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QUOTA

Quota di partecipazione € 115,00
La quota comprende: Viaggio in bus e pedaggio
• Prenotazione ed ingresso a Palazzo Barberini e alla mostra
• Servizio guida (una ogni 10 persone) • Auricolari • Assicurazione Medica
• Accompagnatore