I luoghi della Forma Urbis

Roma: Archeologia e Storia

domenica 24 novembre

Silenzio e pace: la passeggiata sul verde colle del Celio, attraversato dai quattro acquedotti romani, ci porterà indietro nel tempo, avvolti dai profumi di arbusti e protetti dalla chioma di querce secolari. Qui erano presenti santuari dedicati ad antiche divinità latine, mentre oggi si ammirano chiese medievali e Domus Romane. La nostra giornata inizierà con la scoperta di una Roma “Nascosta”: un itinerario che ci porterà a visitare il Parco Archeologico del Celio e il Museo della Forma Urbis restituito alla città da pochi mesi. Situato in uno scenario stupefacente all’ombra del Colosseo, custodisce i frammenti superstiti di una grande planimetria dell’Urbe incisa su 150 lastre di marmo tra il 203 e il 211 dopo Cristo. Originariamente esposta sulla parete di un’aula del Tempio della Pace, fu in seguito inglobata nel complesso della Basilica dei Santi Cosma e Damiano. La parete su cui la pianta era affissa corrisponde all’odierna facciata della chiesa e lo studio delle tracce presenti ha consentito di ricostruire ingombro e dimensioni. Nella sua integrità, su una superficie di 235 metri quadri, era rappresentata tutta la Roma antica attraverso una moltitudine di sottili incisioni che raffiguravano le planimetrie dell’epoca. Considerata la posizione, la difficile leggibilità e la generale assenza di dettagli, è probabile che la pianta marmorea avesse più che una finalità pratica, una funzione di propaganda e di celebrazione del potere; fornendo così una visione generale della città e dei suoi grandiosi monumenti, le cui sagome erano facilmente individuabili anche grazie all’uso del colore. Si tratta di uno dei più rari documenti giunto a noi dall’antichità, che restituisce un panorama unico del paesaggio urbano della città Eterna. Dalla collina del Celio, dove risiedeva la nobiltà romana, scenderemo ai piedi del colle del Potere: il Palatino. Fuori dall’area archeologica sono incastonate alcune chiese “gioiello” e tra giardini silenziosi si svela quella di San Bonaventura dove, nell’unica navata con volta a botte, tra pregevoli tele seicentesche, si respira un’atmosfera di rarefatta poesia. Poco distante si trova il Complesso di San Sebastiano costruito dove, secondo la tradizione, fu martirizzato il Santo, ufficiale dell’Esercito Romano, condannato a morte dall’Imperatore Diocleziano. Ultima tappa sarà la Basilica dei Santi Cosma e Damiano, che conserva splendidi mosaici che raffigurano la discesa di Gesù Cristo per il Giudizio Universale. Partenza in bus per il rientro.

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QUOTA

Quota di partecipazione: € 95,00
La quota comprende: Viaggio in bus e pedaggio • Servizio guida
• Biglietti d’ingresso • Auricolari • Assicurazione Medica • Accompagnatore