Parma, città ducale

PROGRAMMA

sabato 30 novembre - Prima tappa sarà Fontanellato. L’abbondanza di acque in un territorio fertilissimo è all’origine del nome dell’abitato. Feudo dei Pallavicino, nel 1378 passò ai Sanvitale che riadattarono l’antico castello a residenza, conservandone il possesso fino al 1948 quando fu ceduto al comune. L’abitato conserva l’aspetto del borgo medievale impostato sulla suggestiva Rocca Sanvitale, baricentro della vita urbana. Circondata da un fossato che viene ancora riempito d’acqua, forma uno scenario di rara unità con la cornice di case porticate all’intorno. È uno dei più interessanti e meglio conservati esempi della regione in cui l’architettura fortificata si associa alla funzione residenziale. Dal cortile si accede alle sale interne, ricche di opere d’arte: la Saletta degli Amorini, la Sala delle Grottesche e la Saletta di Diana e Atteone, con le volte a botte e le pregevoli lunette affrescate dal Parmigianino. Singolare e curiosa è, in una delle torri circolari, la Camera Ottica: un gioco di cristalli a prisma consente di vedere riflesse la piazza del paese e il sagrato della chiesa gotica di Santa Croce. Trasferimento a Parma, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

domenica 1 dicembre - Prima colazione in hotel e passeggiata attraverso il Parco Ducale fino alla piazza del Duomo, sulla quale si affacciano due fra i monumenti più importanti della città. Il Battistero, costruito in blocchi di marmo rosa e bianco, è uno straordinario esempio di transizione fra romanico e gotico. Il Duomo è considerato una delle massime espressioni dell’architettura romanica: lo testimoniano le sue forme, le sue decorazioni, le sculture che ne fanno una specie di enciclopedia per immagini scolpite, un libro dove le parole del celebrante si materializzavano nella pietra. All’interno spiccano la Deposizione di Benedetto Antelami e nella cupola il magnifico affresco l’Assunzione della Vergine, realizzato dal Correggio. Sempre il Correggio affrescò la Camera di San Paolo per la Badessa Giovanna da Piacenza: non una cella monastica, ma un appartamento vero e proprio, tra le cui pareti la giovane e seducente aristocratica invitava amici e intellettuali a celebrare con lei i fasti e i riti di una società privilegiata. La genialità dell’artista fu quella di realizzare in un luogo sacro dipinti squisitamente profani, traboccanti di gioia e sensualità, parlando il linguaggio dei sentimenti e delle emozioni. Tappa successiva sarà Palazzo della Pilotta, un tempo sede dei servizi di corte e oggi centro della vita culturale cittadina. Al suo interno è ospitata la Galleria Nazionale, che per numero e qualità di opere è una delle più importanti pinacoteche italiane. Funge da ingresso alla Galleria l’eccezionale Teatro Farnese, che rappresenta il primo esempio di teatro moderno e ancora oggi affascina per la grandiosità architettonica dell’arco scenico. Nel pomeriggio partenza per il rientro in bus.