Il Ritratto dell’Artista
Forlì e Faenza
domenica 6 aprile
PROGRAMMA
Si intitola Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto la maschera il selfie la nuova mostra che padroneggerà nel complesso del Museo di San Domenico a Forlì. Sarà l’occhio dell’artista nel ritratto, il protagonista degli oltre 300 pezzi provenienti dai più grandi musei italiani e stranieri. Nei secoli, ritrarre il proprio volto, la propria immagine è stata, per ogni pittore, una prova di introspezione, un modo per esprimere emozioni, un esercizio di analisi profonda che mostra le aspirazioni ideali e le espressioni emotive, ma rivela anche maestria e talento. Ma il ritratto non è sempre da solo. Non è l’immagine scura di uno che ti guarda. L’artista recita, si mette in mezzo, sbuca da una sua opera che parla d’altro, in mezzo a un racconto mitologico, a una storia sacra, a un evento importante. Come fanno Botticelli, Perugino, Durer e Hayez. Nudo o vestito, truccato o travestito, sorridente o malinconico, attraverso l’immagine di sé, il maestro rintraccia il proprio mondo interiore, il significato della propria arte, l’unicità del proprio stile. Apre la mostra l’affresco di “Narciso alla Fonte” staccato dalla Casa di Marco Lucrezio, per passare poi alla versione di Benvenuto Cellini arrivando a quella del Tintoretto. E poi l’immagine come vanità, protagonista la “Venere allo specchio” del Veronese e “Venere e Cupido” di Peter Paul Rubens. Presente in mostra anche il notissimo “Autoritratto entro lo specchio convesso” del Parmigianino. E poi ancora il “Davide con la testa di Golia” di Caravaggio. Per arrivare al ‘900 con grandi nomi come De Chirico, Frida Kalho, Picasso, Dalì e Warhol. In tutte queste opere si legge il segno, la traccia, il riflesso da tradurre in un’immagine definitiva, giocata nel tempo, contro il tempo, oltre il tempo. Il nostro viaggio continuerà alla scoperta dell’interno di Palazzo Milzetti a Faenza, dove il magico pennello di Felice Giani ha realizzato lo splendido apparato decorativo raccontando le storie degli dei dell’Olimpo e degli eroi dell’antichità. I grandi riquadri del soffitto nella Sala delle Feste raccontano infatti scene tratte dall’Iliade attraverso le quali il pittore rende onore alle arti marziali. Un altro poema omerico, l’Odissea, è invece protagonista della ricchissima Stanza Nuziale, con scene che raccontano il ritorno di Ulisse a Itaca, allusione esplicita al valore della fedeltà. La Sala dell’Amore chiude il viaggio fra gli straordinari ambienti del Palazzo: le decorazioni creano un effetto caleidoscopico, con finte architetture, lunette arabescate, cammei ispirati a Raffaello e motivi in stile pompeiano che impreziosiscono pareti e soffitti. Ma la visita ci svelerà non solo i miti dell’antichità, ma anche la vita di una famiglia nobile e potente durante il periodo napoleonico. Il Palazzo, mirabile esempio di integrazione tra architettura, decorazione e arredo, è oggi Museo Nazionale dell’Età Neoclassica, uno dei più alti esempi di quel vasto movimento artistico che tra la metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento s’ispirò ai canoni estetici dell’antichità per la creazione di un nuovo modello stilistico. Partenza per il rientro in bus.
QUOTA
Quota di partecipazione € 85,00
La quota comprende: Viaggio in bus • Servizio guida • Auricolari
• Biglietti d’ingresso alla Mostra • Assicurazione Medica • Accompagnatore